In Fahrenheit 451 Ray Bradbury ci affabulò con la storia, neanche tanto paradossale, della fine del libro, sancita da un regime totalizzante e sempre più oppressivo. Ora il vecchio tomo di carta figura nuovamente sulla lista nera delle specie in estinzione, ma per altri motivi. Ad insidiarne il trono è l’e-book.
Amazon ha infatti appena comunicato in una nota che, a fronte di 100 copie cartacee vendute di un libro, 105 sono digitali. Giova ricordare che il primo Kindle (ora alla terza generazione) fu commercializzato solo 4 anni fa. Lo stesso CEO di Amazon, Jeff Bezos, mostra sorpresa: “Speravamo fortemente che ciò potesse accadere, ma non avremmo mai immaginato che accadesse così rapidamente, dato che vendiamo libri stampati da 15 anni ed eBook da meno di quattro“.
Che cos’è un e-book? Lo diciamo per i pochi “late comers” che ancora non lo sanno: si tratta di un testo in formato digitale leggibile attraverso un computer o un apposito apparecchio. Testo che si differenzia da un normale documento scritto attraverso un wordprocessor o da una pagina HTML per la maggiore qualità, che si avvicina a quella della pagina stampata, per la non riproducibilità, per i vantaggi derivanti da una migliore fruizione del prodotto stesso. In parole povere: un e-book sta in pochissimo spazio (un PC o un lettore dedicato ne possono contenere quantità ingenti), è aggiornabile (vantaggio particolarmente ghiotto per chi redige testi scientifici), insomma consente e anzi incentiva quell’interattività che il vecchio libro non ammette.
…e il profumo e la sottile malia che promana dalle pagine stampate?
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